L'estate è un momento magico, ci sono le vacanze e le vacanze rappresentano l'occasione di avere del tempo da impiegare come meglio si crede.
Inutile negarlo: una delle occupazioni di chi ama leggere, ma ha poco tempo, è "recuperare" tutti i volumi che, fino a pochi giorni prima, si guardavano tristemente pensando: "inutile comprarlo... non ho proprio tempo per un libro" (al di là dell'affermazione che in realtà non implica nessun tipo di scusa visto che leggiamo ugualmente ;)).
Inutile negarlo: una delle occupazioni di chi ama leggere, ma ha poco tempo, è "recuperare" tutti i volumi che, fino a pochi giorni prima, si guardavano tristemente pensando: "inutile comprarlo... non ho proprio tempo per un libro" (al di là dell'affermazione che in realtà non implica nessun tipo di scusa visto che leggiamo ugualmente ;)).
Anche io mi sono "messa in pari".
Fiorirà l'aspidistra, La ragazza perduta, La bella estate, una stanza tutta per sè...
sono solo alcuni dei titoli che ho passato in rassegna.
sono solo alcuni dei titoli che ho passato in rassegna.
Per ora parliamo del primo :)
Quei piccoli borghesi là, dietro le loro tendine ricamate, coi loro figli, i loro mobili dozzinali e le loro aspidistre, essi vivevano secondo il codice del denaro, senza dubbio, e riuscivano ciò nonostante a conservare la loro dignità. Avevano le loro norme, i loro inviolabili punti d’onore. Si “mantenevano rispettabili”: facevano garrire le loro aspidistre, come bandiere
Fiorirà l'aspidistra è un romanzo di George Orwell [sinceramente l'autore mi era maggiormente familiare per titoli come La fattoria degli animali e 1984 (che ho adorato <3)]. Inizialmente le pagine scorrevano come ideate da qualcuno che non mi era affatto conosciuto, non sembrava il George che conoscevo! XD
Scherzi a parte, la critica sociale in realtà è presente, come in tutti i suoi lavori, e nemmeno troppo mascherata a ben vedere, ma, presentandosi come un "classico romanzo" (c'è un lui, c'è una lei, c'è una crisi personale -per essere riduttivi-) al principio m'ero disorientata.
Devo confessare che ho provato una profonda antipatia per il protagonista, certo Gordon Comstock, che passa il tempo a lamentarsi penosamente delle sua condizione, che è però volontariamente causata da sè stesso °_° questo il conflitto interiore che lo dilanierà sempre più da pagina a pagina.
Ossessionato dai soldi che dice di odiare (in quanto per ottenerli dovrebbe avere "un buon posto di lavoro con possibilità di far carriera" e accettandolo dovrebbe andare contro i suoi principi) ma che brama (adora gli sperperi ed il lusso, odia la condizione di povero che lo costringe a volte a calpestare la sua stessa dignità).
Devo confessare che ho provato una profonda antipatia per il protagonista, certo Gordon Comstock, che passa il tempo a lamentarsi penosamente delle sua condizione, che è però volontariamente causata da sè stesso °_° questo il conflitto interiore che lo dilanierà sempre più da pagina a pagina.
Ossessionato dai soldi che dice di odiare (in quanto per ottenerli dovrebbe avere "un buon posto di lavoro con possibilità di far carriera" e accettandolo dovrebbe andare contro i suoi principi) ma che brama (adora gli sperperi ed il lusso, odia la condizione di povero che lo costringe a volte a calpestare la sua stessa dignità).
Nonostante tutto questo, devo proprio riconfermare che Mr. Orwell è proprio uno scrittore di cui non si dovrebbe dubitare, nonostante le reticenze verso il protagonista non sono infatti riuscita a staccarmi dalle pagine che venivan voltate rapidamente sotto l'ombrellone...
chi ha mai detto che sotto l'ombrellone bisogna leggere cose "leggere" (e generalmente con questo termine si indica le cose "sciocche")?
ps:
chi ha mai detto che sotto l'ombrellone bisogna leggere cose "leggere" (e generalmente con questo termine si indica le cose "sciocche")?
ps:
L'incipit del libro è tratto dal capitolo 13 della Prima lettera ai Corinzi di san Paolo, sostituendo alla parola "carità" la parola "denaro": ove il testo biblico recita "la carità è paziente, è benigna; la carità non invidia...", il prologo orwelliano dice invece "il denaro sa resistere a lungo, ed è benigno; il denaro non invidia...".


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