€ 20.00
Einaudi
La vita di Tazaki Tsukuru è tranquilla e priva di ombre. Ma alla soglia dei trent'anni qualcosa in questa compiuta serenità inizia a incrinarsi, e un dolore di tanti anni prima riaffiora e si fa immenso: perché i suoi amici del liceo all'improvviso l'hanno abbandonato? Finalmente deciso a capire, Tsukuru si metterà sulle loro tracce. Ma la sua ricerca lo condurrà a un'altra verità, ben più inquietante, sulla morte di Shiro, un tempo parte del gruppo, vittima di un omicidio misterioso e ancora insoluto. E ciò con cui Tsukuru dovrà fare i conti sarà un magmatico universo di emozioni troppo a lungo soffocate nel nome di un'ideale, perfetta amicizia. Affrontando finalmente il passato, Tskuru riuscirà a conquistarsi un futuro?
€ 20.00
Einaudi
Ismail è forte, determinato, curioso. Andrei ha solo qualche mese più di lui ma è saggio e protettivo come un adulto. Ismail è musulmano, Andrei è cristiano, ma nel tempo leggero dell'adolescenza anche la religione è un dettaglio senza peso. Nel loro villaggio incastonato tra i monti del Caucaso, dove le due comunità convivono in un clima di rispetto reciproco sigillato da un'antica tradizione, Ismail e Andrei sono solo due ragazzini, amici per la pelle. "Due teste e un cuore solo", così li descrivono i vecchi. Finché Konstantin, un agente corrotto, sceglie il villaggio come avamposto per i suoi loschi traffici, e il tempo dei giochi svanisce in un soffio. Nominati custodi degli oggetti sacri che simboleggiano la promessa di pace, i due amici abbandonano la comunità per sottrarli ai piani di Konstantin). Esposti all'improvviso alla violenza del mondo, dovranno rischiare la vita per portare a termine il loro compito, e comprenderne il fine ultimo: salvare ciò che hanno di più sacro, quel "cuore solo" che da sempre unisce i loro destini.
€ 19.50
Einaudi
E' destino dei profeti restare a lungo inascoltati. All'alba del Ventesimo secolo Karl Kraus attaccava i bastioni della società dell'informazione sulla pagine della sua rivista satirica "Die Fackel" ("La Fiaccola"), con una penna al vetriolo che gli procurò la stima di personaggi del calibro di Benjamin, Broch, Canetti, e la diffidenza di (quasi) tutti gli altri. L'immagine di autore ostico ebbe la meglio su quella del brillante polemista, e l'opera di Kraus fu relegata ai margini della letteratura europea, sopravvivendo alle generazioni solo grazie a pochi illustri (e illuminati) estimatori. Tra loro, c'è oggi Jonathan Franzen, legato a Kraus da una profonda affinità: con lo spirito critico e sarcastico tipico dell'autore viennese, Franzen rilegge e annota ne "Il Progetto Kraus" tre dei suoi più importanti saggi. E, proprio come avrebbe fatto Kraus, trova nei suoi testi l'occasione per ragionare sui temi che più gli stanno a cuore: il rapporto tra forma e contenuto, l'influenza della tecnologia, il vincolo malsano che lega i media e la politica.