domenica 6 aprile 2014

Hollywood, Hollywood! ~ Charles Bukowski

Charles Bukowski... ho letto alcuni dei suoi libri con un sorriso beffardo e con molti preconcetti, alcuni si sono dissipati, altri no.
In Hollywood, Hollywood! però, devo dire che si è rivelato una scoperta (ma è possibile che, molto semplicemente, questa volta a differenza delle altre mi trovavo "in uno stato d'animo idoneo").
Il libricino di 222 pagine (edito Feltrinelli) mi ha deliziata ogni pagina di più ma (forse) ai più affezionati avrà lasciato l'amaro in bocca, la storia è un pizzico diversa dalle altre.
E' Bukowski, davvero lui, lo si riconosce, semplice e diretto a volte scorretto e volgare eppure con quel "non so che" per il quale durante la giornata ti viene da pensare "quanto vorrei continuare a leggere... si ma con calma!"; non si ha l'impulso irrefrenabile di leggere in un secondo un paio di pagine, più che altro il desiderio di fermarsi ed estraniarsi comodamente e per un tempo ragionevolmente lungo per poter DAVVERO ascoltare la storia che ci racconta.

Tema curioso: immaginare Bukowski ad Hollywood tra le tipologie di persone che più detesta, a scrivere un copione per un film i cui personaggi sono più reali di quelli che lo circondano!
La trama c'è, Bukowski pure, ma c'è pure una strana calma che ti resta addosso per un po' dopo aver finito le pagine che ti permette di pensare (sempre solo per un po'!) che in fin dei conti non c'è nessun male a prendere la vita un giorno alla volta così come viene, no?!

...secondo me un libro così fa bene all'anima...almeno alla mia!


Per tentare i capire qualcosa in più ecco qualche citazione dal libro (ma leggerlo ovviamente è tutta un'altra cosa!):

  • Caro Harry: ecco le due alternative di cui ti ho parlato al telefono. Come vedi, per me sono tutte e due accettabili. Credimi. [...] OK adesso devi decidere tu. Ti prego di non perdere tempo perchè Edleman è disposto a rilevare il film e tutti gli impegni di tutti i contratti. Se Edleman, che è pronto a rilevare il film immediatamente, non ha questo pezzo di carta (soluzione n. 1 allegata) con la tua firma entro giovedì pomeriggio, non potrà iniziare la produzione il 19. [...] Ma devo fare un altro passo, vale a dire: se non liberi il mio film entro domani alle 9, come mi hai promesso, parte la soluzione n. 2, vale a dire comincerò a tagliarmi delle parti del corpo e a fartele avere ogni giorno in una busta. Faccio sul serio. 
Con affetto
Jon
  • "Vuole che tu venga sul set a vederlo", disse Jon. 

"Cosa? Non lo sa che devo andare alle corse dei cavalli?" 
"Dice che non ci sono tutti i giorni"
"Questo è vero"
"Senti Hank, vuole che tu scriva una scena apposta per lui"
"Ah si?"
"Vuole una scena davanti allo specchio, vuole dire qualcosa davanti allo specchio..."

  • Il bere poteva aspettare. Hollywood poteva aspettare. I gatti non potevano aspettare. Ero d'accordo. 
  • La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.
  • "Per favore", disse, "qui non si può bere sul set"

"Perchè no?"
"Nel contratto che abbiamo firmato con quelli di qui si dice che possiamo fare le riprese, ma che bere è proibito"
"Anche acqua?"
"Mi ha capito benissimo"
"Come no, quegli ex ubriaconi non sopportano di vedere un altro bere"
"Non credono nell'alcol"
"Ma se in tutto il film non si parla d'altro!"

  • "NO! NO!" gridai "OH, CRISTO SANTO, NO!"
Jon fermò il film.
"Cosa c'è che non va?"
"Tutti gli alcolizzati che la vedono si mettono a ridere!"
"Cosa c'è che non va?"
Uno che beve non mette MAI da parte mezza bottiglia di birra dicendo, 'finito'. Scola la bottiglia fino all'ultimo sorso, poi dice 'finito'..."
[...]
"John, io mi sono sentito insultato quando ho visto spingere via la bottiglia, fa male, è come prendere un pugno in faccia!"

  • "E adesso cosa farai?" chiese Sarah.
"A proposito di che?"
"Voglio dire, il film è proprio finito"
"Oh, si"
"Cosa farai?"
"Ci sono sempre i cavalli"
"A parte i cavalli"
"Oh, diavolo, scriverò un romanzo su di me che faccio la sceneggiatura e sul film"
"Certo, sono sicura che ce la fai a scriverlo"
"Credo di farcela"
"E come lo chiamerai?"
"Hollywood"
"Hollywood?"
"Si..."

rapidamente da sapere sull'autore:
Henry Charles "Hank" Bukowski Jr., nato Heinrich Karl Bukowski (noto anche con lo pseudonimo Henry Chinaski, suo alter ego letterario) (Andernach, 16 agosto 1920 – San Pedro, 9 marzo 1994) è stato un poeta e scrittore statunitense di origine tedesca.
Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l'alcol, da frequenti esperienze sessuali (descritte in maniera realistica e senza troppi eufemismi) e da rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quella del realismo sporco.

Chales Bukowski, Hollywood Hollywood!, Feltrinelli, 2003, pp. 224 € 7.50
Chales Bukowski, Hollywood Hollywood!, Feltrinelli, 2012, pp. 233 € 9.00

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