Ci sono dei libri che sono una vera e propria scoperta.
La versione di Barney (di cui avevo visto il film - decisamente deludente) è un libro che, già so, diverrà uno dei miei preferiti.
Il libro è pubblicato da Adelphi e sul retro si legge:
La vita allegramente dissipata e profondamente scorretta di Barney Panofsky, personaggio fuori misura, indifferente a tutto ciò che ottunde la vita. Una delle storie più divertenti che ci siano mai state raccontate.
...ora, io non so chi ha scritto questo commento ma devo profondamente dissentire, forse chi lo ha scritto non ha letto bene il testo?
La storia è fantastica ed indubbiamente Barney non può essere un personaggio positivo (non in senso classico) ma più si va avanti con la lettura più lo si adora!
Lo si conosce riga dopo riga, e ci si sente una specie di barista cui un ubriaco sta facendo delle confidenze.
Ma andiamo con ordine.
Barney Panofsky è un ebreo canadese, suscettibile, ricco, cafone; non è andato all'università ma ha letto di tutto ed ha vissuto per due anni a Parigi, è stato sposato tre volte ed è eccessivamente sarcastico.
Il manoscritto rappresenta l'unico libro destinato a pubblicazione scritto dal protagonista. Il testo è una risposta a Il tempo, le febbri di McIver, testo in cui si insinua che Panofsky possa verosimilmente aver ucciso l'amico Boogie.
Questa è, dunque, la sua versione dei fatti in risposta all'autore di Il tempo, le febbri.
Il testo di divide in tre parti che prendono un doppio nome: quello degli anni di riferimento e quello della moglie avuta in quegli anni. Inoltre vengono ad intrecciarsi SEMPRE il racconto del passato e ciò che accade nel presente.
I personaggi presenti sono super caratterizzati e questo aiuta molto a "visualizzarli" quanto meno dal punto di vista della personalità.
Nel libro troviamo continui rimandi ad altri libri ed autori, film e canzoni (ed è una cosa che adoro!)
Citazioni di questo tipo sono fantastiche:
- A quei tempi nelle piccole boites de nuit che frequentavamo suonavano, oltre a Sidney Bechet, anche Charlie Parker e Miles Davis. Poi c'erano gli indolenti pomeriggi di primavera, in cui passavamo a raccogliere posta e pettegolezzi al Gait Frogé, la libreria inglese di rue de Seine, oppure facevamo un salto a Père Lachaise, dove ci imbambolavamo davanti alle tombe di immortali come Oscar Wilde e Heinrich Heine. Ma alla morte, compagna di strada delle generazioni precedenti, non pensavamo mai. Non era all'ordine del giorno.
- "I migliori" continuò Boogie "non hanno convinzioni, mentre i peggiori difendono le proprie con ardore". Yeats, non io.
- Boogie addentò un Romeo y Julieta, lo accese, e citò non so più chi*: "Après tout, c'est un monde passable"
*Voltaire
- E' vicino a dove D.H.Lawrence abitava con quella là. Boh, Santa qualcosa*.
*Santa Fe, nel Nuovo Messico
- E adesso vi beccate un'altra piccola digressione, una di quelle che il giovane Holden chiamava baggianate alla Nicholas Nickleby*. O alla Oliver Twist? No, alla Nicholas Nickleby, ne sono sicuro.
*Per essere precisi Holden ce l'aveva con David Copperfield
- In alternativa, da avida lettrice di Virginia Woolf, Clara fingeva di notare sui calzoni di McIver una macchia che non lasciava adito a dubbi: "Guarda Terry, che se continui così rischi di diventare cieco. Ma scusa, in Canada non vi informano sui rischi?"
- Passavamo gran parte del tempo a letto, ma più per raggiungere una temperatura accettabile che per amoreggiare. Quando non leggevamo (io le Parole di Prévert, che Clara ovviamente disprezzava ci raccontavamo le rispettive infanzie difficili, congratulandoci a vicenda per essere sopravvissuti - un'impresa che in effetti aveva del miracoloso.
- Lui e sua moglie Becky hanno un Hockney, che invidio molto, un Warhol, e anche un quadro di quel tizio che andava in bicicletta sulle tele, come diavolo si chiama*, oltre a un Leo Bishinsky che acquista valore ogni ora che passa.
- Terry e io riparammo in un caffè di boulevard St.-Michel, e ci sedemmo fuori, gli unici ad osare tanto, due eschimesi atermici. "Terry", gli dissi "quei pagliacci erano assetati d sangue. L'avrebbero fatto anche se sul palco ci fosse stato Faulkner"."Faulkner è sopravvalutato. Non durerà.""Comunque sia mi spiace per quello che è successo. E' stato molto brutto"."Brutto? E' stato assolutamente meraviglioso. Non lo sai che la prima delle Nozze di Figaro a Vienna è finita tra i fischi? E che alla prima mostra degli impressionisti sghignazzavano tutti?""Be', si, però...""...voglio che tu sappia" disse, evidentemente citando "che ciò che è grande, ai mediocri appare oscuro. Ma ciò che anche un idiota può affermare non è degno di me""Posso chiedere che l'ha detto?""William Blake in una lettera al reverendo John Trusler, il quale gli aveva commissionato degli acquarelli, salvo poi esprimere forti riserve sul risultato. Non che la tua opinione valga granchè, ma tu cosa ne pensi di quello che hai sentito?"."E secondo te con quel frastuono cosa ho sentito?""Non fare il paraculo"
- E' stato stupendo la volta che mi si è piazzato al tavolino del Mabillon dove mi ero seduto a leggere Corpi vili di Evelyn Waugh.
- Indicando il libro che stavo leggendo ha sorriso e mi ha detto: "Lei è uno dei pochi americani che conosco in grado di leggere Robbe-Grillet in francese. Lo trovo un pò difficile persino io".
- Sono venuti fin qui solo per fare casino, della cultura francese non potrebbe fregargli di meno. Nessuno di loro si è preso la briga di leggere Butor, la Serraute, o Claude Simon. Le poche sere che posso permettermi l'ultimo Ionesco, o magari uno spettacolo con Luis Jouvet, loro li trovi al Vieux Colombier, in prima fila, a delirare per Sidney Bechet.
- Quello che voglio dire è che, proprio in virtù del suo handicap, Sue ha più possibilità di fare un matrimonio felice di quante ne abbia avute io, un veterano con ben tre tentatisi alle spalle, l'ultimo dei quali con una donna "che l'età non può sciupare / nè l'abitudine guastare", e che ha finito comunque per giudicarmi, a dir poco, indegno di lei. Miriam, mia adorata Miriam.
rapidamente da sapere sull'autore:
Mordecai Richler (27 gennaio 1931 - 3 luglio 2001) era uno scrittore e sceneggiatore anglofono canadese.
Mordecai Richler (27 gennaio 1931 - 3 luglio 2001) era uno scrittore e sceneggiatore anglofono canadese.
Ha vinto i massimi premi letterari canadesi come il 'General award' e il 'Giller Prize'.
Era considerato controverso nella provincia francofona del Quebec, della quale aveva duramente criticato le leggi che impongono l'uso del francese accanto all'inglese. In Europa, era noto soprattutto in Gran Bretagna, dove aveva trascorso lunghi periodi e dove vivono diversi suoi figli, e in Italia, dove era diventata un caso letterario grazie all'editore Adelphi.
Lo scrittore, è morto a Washington il 3 luglio 2001.
Mordecai Richler, La versione di Barney, Adelphi, 2006, pp. 490 € 12.00



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